Suddivisione Amministrativa del Regno delle Due Sicilie

Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie

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1leftarrow.pngVoce principale: Regno delle Due Sicilie.

La suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie dal 1817 era basata su una struttura a 4 livelli.  Le divisioni di primo livello, dette provincie[1], erano 22.  Le 22 province erano suddivise in 76 distretti.

I distretti erano suddivisi in circondari (presenti in numero complessivo di 684). I circondari erano suddivisi in comuni (un totale di 2189 nell’anno 1840).

Provincie[modifica | modifica wikitesto]

Le provincie erano classificate, in base all’importanza, in tre classi[2].

Mappa delle provincie e dei distretti del Regno delle Due Sicilie.

Reali Dominii
al di qua del Faro
Capitale
1 Coat of Arms of the Province of Naples (historical province).svg Napoli Napoli
2 Coat of Arms of Terra di Lavoro.svg Terra di Lavoro Capua,
Caserta dal1818(*)
3 Coat of Arms of Principato Citra.svg Principato Citeriore Salerno
4 Coat of Arms of Principato Ultra.svg Principato Ulteriore Avellino(*)
5 Coat of Arms of Basilicata.svg Basilicata Matera fino al 1806,Potenza dal 1806.
6 Coat of Arms of Capitanata.svg Capitanata Foggia
7 Coat of Arms of Terra di Bari.svg Terra di Bari Bari
8 Coat of Arms of Terra d'Otranto.svg Terra d’Otranto Lecce
9 Coat of Arms of Calabria Citra.svg Calabria Citeriore Cosenza
10 Coat of Arms of Calabria Ultra.svg Calabria Ulteriore II Catanzaro
11 Coat of Arms of Calabria Ultra.svg Calabria Ulteriore I Reggio Calabria
12 Coat of Arms of Contado di Molise.svg Molise Campobasso
13 Coat of Arms of Abruzzo Citra.svg Abruzzo Citeriore Chieti
14 Coat of Arms of Abruzzo Ultra (wings inverted).svg Abruzzo Ulteriore II Aquila
15 Coat of Arms of Abruzzo Ultra I (last version).svg Abruzzo Ulteriore I Teramo
Reali Dominii
al di là del Faro
Capitale
16 Arms of the Aragonese Kings of Sicily(Crowned).svg Palermo Palermo
17 Arms of the Aragonese Kings of Sicily(Crowned).svg Messina Messina
18 Arms of the Aragonese Kings of Sicily(Crowned).svg Catania Catania
19 Arms of the Aragonese Kings of Sicily(Crowned).svg Girgenti Girgenti
20 Arms of the Aragonese Kings of Sicily(Crowned).svg Noto Noto
21 Arms of the Aragonese Kings of Sicily(Crowned).svg Trapani Trapani
22 Arms of the Aragonese Kings of Sicily(Crowned).svg Caltanissetta Caltanissetta

* Benevento e Pontecorvo erano delle enclave dello Stato Pontificio.

Distretti[modifica | modifica wikitesto]

Distretti dei Reali Dominii
al di qua del Faro
Provincia
1 Napoli, Casoria, Castellammare,Pozzuoli Napoli
2 Caserta, Nola, Gaeta, Sora,Piedimonte d’Alife Terra di Lavoro
3 Salerno, Sala, Campagna, Vallo Principato Citeriore
4 Avellino, Ariano, Sant’Angelo dei Lombardi Principato Ulteriore
5 Potenza, Matera, Melfi, Lagonegro Basilicata
6 Foggia, San Severo, Bovino Capitanata
7 Bari, Barletta, Altamura Terra di Bari
8 Lecce, Taranto, Gallipoli, Brindisi Terra d’Otranto
9 Cosenza, Castrovillari, Rossano, Paola Calabria Citeriore
10 Catanzaro, Monteleone, Nicastro,Cotrone Calabria Ulteriore I
11 Reggio, Gerace, Palmi Calabria Ulteriore II
12 Campobasso, Isernia, Larino Molise
13 Chieti, Lanciano, Vasto Abruzzo Citeriore
14 Aquila, Cittaducale, Sulmona,Avezzano Abruzzo Ulteriore II
15 Teramo, Penne Abruzzo Ulteriore I
Distretti dei Reali Dominii
al di là del Faro
Provincia
16 Palermo, Termini, Cefalù,Corleone Palermo
17 Messina, Castroreale, Patti,Mistretta Messina
18 Catania, Caltagirone, Nicosia,Acireale Catania
19 Girgenti, Bivona, Sciacca Girgenti
20 Noto, Siracusa, Modica Noto
21 Trapani, Mazara, Alcamo Trapani
22 Caltanissetta, Piazza,Terranova Caltanissetta

Circondari[modifica | modifica wikitesto]

I circondari del Regno delle Due Sicilie costituivano il terzo livello amministrativo dello stato, collocandosi in posizione intermedia tra il distretto e il comune. La circoscrizione, infatti, delimitava un ambito territoriale che abbracciava, generalmente, uno o più comuni, tra i quali veniva individuato un capoluogo. Facevano eccezione, però, le grandi città: queste, vista la vastità del territorio, erano frazionate in due o più circondari, che includevano uno o più quartieri[3].

Le funzioni del circondario riguardavano esclusivamente l’amministrazione della giustizia: tali funzioni giudiziarie erano affidate al Giudice di Circondario. Questo magistrato, che risiedeva nel comune capoluogo di circondario, era eletto dal sovrano e aveva competenza in materia civile e penale. Inoltre, dove erano assenti i commissariati di polizia, al Giudice di Circondario era affidata anche la polizia ordinaria e giudiziaria[3].

Province dei Reali Dominii
al di qua del Faro
Numero di
Circondari
1 Napoli 43
2 Terra di Lavoro 49
3 Principato Citeriore 45
4 Principato Ulteriore 34
5 Basilicata 42
6 Capitanata 30
7 Terra di Bari 37
8 Terra d’Otranto 45
9 Calabria Citeriore 43
10 Calabria Ulteriore I 22
11 Calabria Ulteriore II 37
12 Molise 33
13 Abruzzo Citra 25
14 Abruzzo Ultra II 31
15 Abruzzo Ultra I 17
Province dei Reali Dominii
al di là del Faro
Numero di
Circondari
16 Palermo 34
17 Messina 27
18 Catania 27
19 Girgenti 17
20 Noto 17
21 Trapani 13
22 Caltanissetta 16

Centri abitati[modifica | modifica wikitesto]

I centri abitati, in base ai dati del Dizionario Statistico del regno, nel 1840 erano 3.333.

Di questi paesi erano riconosciuti come comuni soltanto 2.189 mentre la restante parte erano identificati come villaggi,borghi, subborghi, casali (Provincia di Napoli, Principato Citeriore), rioni (Calabria Citeriore) o ville (Abruzzo) appartenenti a comuni limitrofi[4].

Organi amministrativi[modifica | modifica wikitesto]

A capo di ogni provincia vi era un intendente, coadiuvato dalla Segreteria d’Intendenza e dal Consiglio d’Intendenza; ilConsiglio provinciale, composto da 15 membri annuali proposti dai comuni della provincia e nominati dal sovrano, era un organo deliberativo ed aveva un proprio bilancio[5]. A capo di ogni capoluogo di distretto che non era sede di intendenza, invece, vi era un sottintendente, cioè la prima autorità del distretto, mentre altri organi amministrativi erano la segreteria di sottintendenza ed il Consiglio Distrettuale, composto da 11 consiglieri[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Reali Dominii al di qua del Faro[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Bonaparte, con la legge n. 132 dell’8 agosto 1806 sulla divisione ed amministrazione delle provincie del Regno[7], riformò la ripartizione territoriale dello Stato sulla base del modello francese[8]. Negli anni successivi (tra il 1806 e il 1811), una serie di decreti, tra i quali il n. 922 del 4 maggio 1811, per la nuova circoscrizione delle quattordici provincie del Regno di Napoli[9].

Reali Dominii al di là del Faro[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Regno di Sicilia (1734-1816) § Suddivisione amministrativa.

In Sicilia, sin dalla prima stesura della Costituzione del 1812, erano in vigore i distretti che consistevano nelle circoscrizioni territoriali di 21 città demaniali cui vennero aggiunti i territori di Bivona e di Caltanissetta, entrambe fino ad allora feudali. Fino al 1817, non ci furono grosse modifiche e l’unificazione dei due regni previde, anche per la Sicilia, l’istituzione delleprovince (il numero delle province “isolane” fu fissato in sette), riportando i distretti al di sotto di esse.

Nel 1819, i distretti vennero, quindi, suddivisi in entità minori, i circondari. Il Regio Decreto del 30 maggio 1819, infatti, previde la suddivisione dei distretti in diversi “circondari”, che presero nome dai rispettivi capoluoghi[10].

Negli anni venti dell’Ottocento, in seguito ad una grave crisi finanziaria che colpì la società isolana, il governo fu indotto a modificare l’assetto amministrativo dell’isola[11]: inizialmente fu prevista la riduzione delle province da 7 a 4 e l’abolizione di alcune sottintendenze[11]. Il Regio Decreto dell’8 marzo 1825, tuttavia, mantenne la suddivisione della Sicilia in 7 province, ma abolì tutte le sottintendenze. Ciononostante, il ridimensionamento dell’apparato amministrativo e rappresentativo del distretto fu uno dei motivi che causarono numerose rivolte in tutta l’isola, in particolar modo nel 1837[11]. In seguito a questi episodi, il governo provvide a modificare nuovamente gli apparati amministrativi distrettuali: vennero reintrodotte le sottintendenze, i Consigli Distrettuali e gli Ispettorati distrettuali di polizia; furono abolite, però, le Compagnie d’Armi, sostituite da distaccamenti distrettuali della Regia Cavalleria[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ È ammessa la scrittura provincie anziché province nei contesti storici dell’antichità in deroga alla grammatica italiana corrente. Provincia su Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 17 giugno 2014.
    «Nell’uso antico, genericamente, regione, nazione: Ahi serva Italia, di dolore ostello, … Non donna di provincie, ma bordello! (Dante).».
  2. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini (1844), p. 744
  3. ^ a b Achille Moltedo, p. x
  4. ^ Gabriello De Sanctis (1840), p. xxix
  5. ^ Antonino Marrone, p. 16
  6. ^ AntoninoMarrone, pag. 17
  7. ^ Bullettino delle leggi del 1806, p. 269
  8. ^ Laura Annalisa Lucchi
  9. ^ Bullettino delle leggi del 1811, pp. 193-260
  10. ^ Antonino Marrone, p. 18.
  11. ^ a b c AntoninoMarrone, p. 20
  12. ^ Antonino Marrone, p. 21

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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