DOMENICO TROTTA

Nacque a Toro il 1 dicembre del 1792 da Nicola e Caterina Ionno, ebbe i primi rudimenti della cultura dall’arciprete locale, Don Luigi de Luca, eccellente latinista. Nel 1808 si trasferì a Napoli per studiare legge e filosofia. Le fortune domestiche danneggiate dal terremoto di Sant’Anna del 1805 e la voglia dei familiari di averlo vicino fecero si che Domenico, compiuti gli studi universitari, facesse ritorno a Toro nel 1813. Questi diede vita ad una scuola di filosofia e di diritto frequentata da moltissimi giovani molisani e della limitrofa provincia pugliese: per molti anni Trotta ha preparato la classe dirigente molisana del XIX secolo.

Uomo di studi, di vasta cultura giuridica, filosofica e letteraria, già Deputato al Parlamento Napoletano nel 1848, egli ha vissuto per lunghi anni lontano dalla vita pubblica, circondato dall’amicizia di grandi personalità del tempo e dalla stima dei Molisani.

Durante il regno di Francesco II, precisamente nel 1860, fu nominato Intendente di Molise. Nel breve periodo della sua carica Trotta cerca, con molto equilibrio, di vigilare sulla sicurezza della provincia con una forte azione diretta a prevenire eventuali disordini. Il buon operato del Trotta è riconosciuto anche dal governo dittatoriale, tant’è che, quando con decreto del 12 settembre i governatori sono preposti alla guida delle province in luogo degli intendenti, egli viene sollecitato più volte a collaborare con il Governo del Molise.

Per un solo voto perse il ballottaggio nel 19861 e non fu eletto deputato al Parlamento Nazionale per il Collegio di Riccia.

Il Trotta morì a Toro l’11 novembre del 1872. È stato una di quelle esistenze, che la natura crea a conforto dell’umanità, per metterle come un indice nel corso de’ tempi e come un faro nell’oceano della vita.

Da “Della vita e delle opere di D. Trotta” (1873)